Descrizione
Jazznostop celebra nel 2024 la sua 21a edizione e la storica rassegna musicologica ideata dal Comune di Fiesso d’Artico e organizzata in collaborazione con Veneto Jazz ha il titolo generale di “MELTING POT IN JAZZ: AfroAmerica in cinque continenti”.
Intervengono alcune delle voci più autorevoli della musicologia afroamericana, in ambito nazionale e internazionale, che in questi anni sono state particolarmente vicine alla rassegna, senza trascurare il prezioso contributo di chi arriva per la prima volta a incontrare il pubblico di Jazznostop.
Inizia il viaggio martedì 12 marzo Luca Bragalini, che riscopre due figure brillanti del jazz italiano e milanese segnate per le origini ebraiche dalla grande e terribile storia del 900, e poi tocca a Ugo Sbisà, presenza nuova nella rassegna, raccontare l’esperienza di Radio Bari, emittente di jazz e libertà sul finire della Seconda Guerra, e della rielaborazione musicale di Pino Minafra, dalla Puglia bandistica a una nuova creatività musicale internazionale; Stefano Zenni riscopre l’avventura dei jazzisti americani desiderosi di conoscere e incontrare l’Africa; Francesco Martinelli presenta la vita straordinaria di Chet Baker, alla luce di una recente biografia da lui curata e tradotta, per conoscere di più su un incredibile musicista troppo frainteso e incompreso.
La partecipazione ai quattro appuntamenti, tutti nella Sala Consiliare di Fiesso d’Artico alle ore 20.45, tutti di martedì dal 12 marzo al 2 aprile, è gratuita, ma è obbligatoria l’iscrizione entro giovedì 7 marzo 2024 a biblioteca@comune.fiessodartico.ve.it.
La realizzazione di Jazznostop è possibile grazie alla collaborazione di Veneto Jazz e al supporto di Hotel Villa Giulietta e del ristorante Brace e Fantasia, attività operanti in Fiesso d’Artico.
LE CONFERENZE
martedì 12 marzo
SWING ED EBRAISMO NELLA MILANO DEGLI ANNI 30
L’incredibile storia di Ezio e Renato Levi
Relatore: Luca Bragalini
Milano, anni Trenta. In pieno fascismo due intellettuali ebrei si spendevano per il jazz, quella musica mal sopportata dal regime.
Una ricerca originale su un musicista, ma anche animatore culturale e musicologo, e su un proprietario di un negozio di dischi, ma anche editore e raffinato critico jazz.
Una storia di swing e di fughe in Perù, di jazz hot club milanesi e di campi di concentramento nazisti.
Questa ricerca originale, già un evento che con narrazione e orchestra dal vivo ha animato la Giornata della Memoria 2024 al Conservatorio Verdi di Milano davanti ad un pubblico di oltre 1000 persone, è sotto vaglia del “Comitato per le Pietre d’Inciampo”: probabilmente davanti a dove abitava Renato Levi ci sarà una pietra d’inciampo a ricordare una storia che avevamo dimenticato e che questo studio ha disseppellito.
martedì 19 marzo
JAZZ DA LEVANTE
La Puglia da Radio Bari a Pino Minafra
Relatore: Ugo Sbisà
Com'è noto, a partire dall'8 settembre del 1943, Radio Bari (ex Eiar) fu l'unica voce ufficiale dell'Italia libera. Pochi sanno però che, anche grazie alla presenza degli Americani, l'attività jazzistica fu molto vivace anche grazie all'emittente radiofonica che diffondeva quotidianamente musica dal vivo con tanto jazz. E nell'immediato dopoguerra, jazzisti baresi arrivarono persino nelle file dell'orchestra di Gorni Kramer. Trent'anni dopo, una nuova avventura è nata sempre in Puglia grazie al trombettista Pino Minafra che ha rivitalizzato l'antica tradizione bandistica fondendola con la musica creativa e portandola sui principali palcoscenici europei, dalla Queen Elizabeth Hall alla Philharmonie Berlin.
martedì 26 marzo
NIGER MAMBO
Randy Weston e i jazzisti americani in Africa
Relatore: Stefano Zenni
A partire dagli anni Cinquanta i musicisti di jazz statunitensi hanno iniziato a conoscere l'Africa per esperienza diretta, ispirandosi a nuove realtà politiche e culturali. La decolonizzazione ha avvicinato i neri delle due parti dell'Atlantico, non senza singolari equivoci identitari. Qualcuno, come Randy Weston, ha lasciato gli Stati Uniti per incontrare le arti africane e creare nuove forme di fusione musicale.
martedì 2 aprile
CHET BAKER TRA USA ED EUROPA
Il musicista più frainteso della storia
Relatore: Francesco Martinelli
La leggenda tragica di Chet Baker la conosciamo tutti. E la vera storia? Il docente di storia del jazz Francesco Martinelli presenta con immagini, ascolti e video rari o inediti il libro “Chet Baker. Vita e musica” di Jeroen De Valk (EDT, 2022). Il testo, di cui Martinelli ha curato la traduzione e l’edizione italiana, ha saputo raccontare per la prima volta in maniera esaustiva la poesia della musica e la vita tormentata del grande trombettista. “Chet Baker è il musicista più frainteso della storia del jazz” scrive De Valk. Facendo giustizia delle speculazioni giornalistiche e dei falsi miti che l’hanno trasformato nello stereotipo dell’artista disperato e maledetto, De Valk racconta un incredibile improvvisatore, un artista capace di inventare infinite melodie, porgendole all’ascoltatore con un suono unico, morbido e inimitabile fino agli ultimi giorni della sua esistenza. De Valk ha conosciuto e intervistato Baker e ne scrive con pacatezza, senza retorica e pettegolezzi. La sua scrittura così asciutta contrasta con i drammatici avvenimenti e rende il racconto ancor più commovente.
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Ultimo aggiornamento: 7 marzo 2024, 12:58