Luca Bragalini descrive l’incontro tra il jazz e l’universo indiano
Pubblicato il 22 settembre 2020 • Cultura • Piazza Guglielmo Marconi, 16, 30032 Fiesso VE, Italia
Sala Consiliare di Fiesso d'Artico
martedì 22 settembre
SEDUZIONI D’ORIENTE
Il jazz scopre l'India
Relatore: Luca Bragalini
A partire dalla seconda metà degli anni Sessanta l’India avrebbe conquistato l’Occidente: dai Beatles ai compositori di minimal music americani, dai virtuosi classici ai jazzisti. Ma precisamente da quando quel fascinoso universo sonoro iniziò a solleticare le orecchie dei protagonisti del jazz? Come John Coltrane e Dave Brubeck reagirono alle sinuose melodie e ai complessi cicli ritmici dei maestri orientali? Un viaggio con immagini, video, ascolti in cui rispondere a questi e altri quesiti; una lunga marcia alla scoperta di una delle più fruttuose contaminazioni del Novecento.
NOTE BIOGRAFICHE
Luca Bragalini
E’ Docente ordinario di Storia e Analisi del Jazz presso il conservatorio de l’Aquila; si tratta, relativamente a tali discipline, della prima cattedra ministeriale in Italia conseguita per procedura comparativa per curriculum.
E’ inoltre docente di Storia del Jazz presso i conservatori di Brescia, La Spezia e Trento.
Ha insegnato in dodici conservatori e tenuto masterclass in nove (tra cui la prima cattedra di Popular Music in Italia - Conservatorio di Cuneo - e la prima cattedra in Italia di Storia e Analisi del Jazz- Biennio Superiore- Conservatorio di Adria).
Ha prestato 25 docenze in otto diversi workshop di cui tre da Direttore Didattico. (Siena Jazz, Nuoro Jazz, Orsara Jazz, Isolajazz, Arquato Jazz, Lanciano jazz e Chieti Jazz)
Come saggista ha pubblicato monografie su Miles Davis (Backbeat Edizioni), Louis Armstrong (Vanni Editore) ed ha collaborato al volume “Il Sax” (Zecchini Editore), oltre a numerosi saggi per le più prestigiose riviste specializzate.
Ha pubblicato nel 2013: "Storie poco standard. Le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e jazz" (EDT) e nel 2018, sempre per EDT, “Dalla Scala ad Harlem. I sogni sinfonici di Duke Ellington”.
Come conferenziere ha rappresentato l'Italia in convegni internazionali di musicologia (tra cui Chicago 2006 e Londra 2012).
Ha scoperto opere inedite di Duke Ellington, Chet Baker e Luciano Chailly, alcune delle quali per suo interessamento sono state eseguite e registrate in prima mondiale.
E' uno dei più attivi ed apprezzati divulgatori della tradizione musicale afroamericana.